06 September 2023

Affitta camere normativa

Nel presente articolo si passi ad analizzare la normativa relativa agli Affitta Camere, e si ricordi che Easylife House gestisce una struttura di Affitta Camere presso le colonne san Lorenzo a Milano.

Normativa affitta camere non professionali

Easylife House, come è noto, è una società d’intermediazione in affitti brevi formata da professionisti. Da pochi mesi a questa parte Easylife ha rilevato la struttura My Bad presso le colonne San Lorenzo a Milano e adibito tale struttura ad affitta camere. Tra Affitta Camere ed affitti brevi, come pure tra affitta camere e Bad and Brekfast o casa vacanza ci sono differenze sostanziali in termini burocratici. Nel presente articolo si passi ad analizzare la normativa relativa agli affitta camere.

La definizione che la legge fornisce degli affitta camere è la seguente: strutture composte da non più di sei camere, ubicate in non più di due appartamenti ammobiliati in uno stesso stabile, nei quali sono forniti alloggio ed eventualmente servizi complementari. Come nel caso dei bad and breakfast, delle locazioni turistiche e delle case vacanza, l’affitta camere rappresenta un’opportunità di mettere a reddito il proprio immobile (di solito una seconda casa), in forma privata o imprenditoriale, a seconda dei casi.

Quale forma d’investimento può essere considerata più remunerativa per mettere a reddito la propria seconda casa? E’ difficile dirlo. Ci sono tante variabili da considerare. Si dica comunque che l’aspetto più importante in merito è rappresentato dalle leggi in vigore, specialmente su scala regionale. Il consiglio che si vuole dare quindi, è quello di, prima di scegliere in quale forma mettere a reddito la propria casa, studiare bene la normativa in merito in particolar modo su scala regionale.

Quali sono le differenze tra affitta camere e bad and breakfast? E cosa fare per aprire un affitta camere? Per bad and breakfast si intende la messa a disposizione di un letto e della prima colazione. Per affitta camere si fa riferimento a delle unità mobiliari locate più volte l’anno per brevi periodi ma senza alcuna somministrazione. Quest’ultima attività può essere esercitata sia in forma imprenditoriale che in forma non imprenditoriale.

Si distinguono quindi due tipologie di affitta camere: uno professionale, con obbligo di partita IVA o imprenditoriale; uno non professionale ovvero del tutto occasionale, non imprenditoriale. Tanto nel caso di affitta camere professionali che non professionali, è previsto un contratto di locazione con i propri ospiti. Si tratta di un obbligo di carattere civilistico, che non può quindi essere evitato. Il contratto è funzionale soprattutto, qualora gli ospiti arrechino danni all’immobile, per ricevere una copertura finanziaria.

Si ricordi che, nel caso degli affitta camere, servizi quali: lavanderia, pulizia della stanza, prima colazione, sono sempre lasciati alla facoltà del gestore, il quale deciderà se offrirli oppure no. E’ bene sapere che la dove si decida di somministrare alimenti o bevande, bisogna ricevere l’autorizzazione presso l’ASL situata presso il comune ove è situato lo stabile. L’autorizzazione solitamente arriva entro trenta giorni, è bene sottolineare che la dove si decida di somministrare senza autorizzazione, le sanzioni risultano molto pesanti.

Quando l’attività risulta non professionale, oltre a poter fare a meno della partita IVA, si è anche esonerati dall’iscrizione al registro delle imprese. E’ noto che l’attività di affitta camere non professionale viene esercitata nell’abitazione all’interno della quale è situata la residenza e il domicilio di chi intende svolgere l’attività. L’unico obbligo richiesto è la comunicazione della SCIA al comune nel quale è ubicato l’immobile.

Sebbene l’attività di tipo non professionale occasionale sia soggetta ad una forte semplificazione sul piano fiscale, deve comunque sottostare alla dichiarazione dei redditi. I redditi che derivano dallo svolgimento di attività di affitta camere non professionale trovano collocazione nella categoria dei “redditi diversi“, di cui all’articolo 67, comma 1, lettera i), del DPR n. 917/86 (TUIR). Più in dettaglio, tali redditi devono essere inseriti all’interno del quadro RL della dichiarazione, che accoglie, appunto i redditi di cui all’articolo 67 del TUIR.

Colui che esercita un’attività di affitta camere in forma non professionale può rilasciare ai propri clienti una ricevuta non fiscale, che non ha alcun valore ai fini fiscali ma comunque certifica gli incassi percepiti. La ricevuta non è obbligatoria sebbene molto utile, per quanto detto sopra. Viene rilasciata solitamente in duplice copia: una copia per il cliente, un’altra per il proprietario dell’immobile. Come detto l’attività non professionale non è soggetta a partita IVA e gode di tante agevolazioni fiscali, tuttavia deve adeguarsi alle limitazione della legislazione regionale. In particolare relative ai periodi di chiusura, che di routine, sono previsti durante l’anno, come pure a chiusura definitiva, sempre se prevista da leggi regionali.  

Si consiglia di consultare per maggiori informazioni il nostro sito   www.easylife.house/contatti oppure di contattarci al numero +39 02 8995 4495, o se preferite scriveteci al seguente indirizzo info@easylife.house

Normativa affitta camere professionali o imprenditoriali

Dal canto loro le attività di affitta camere professionali, se da una parte non godono delle agevolazioni fiscali delle attività non professionali, dall’altra presentano altre tipologie di vantaggi. Il primo è il non dover sottostare a regimi di chiusura durante l’anno, ed il secondo è rappresentato dalla possibilità di poter scegliere tra più regimi fiscali, quello che più si confà alle al condizione economica del proprietario ed alle caratteristiche della struttura ricettiva in questione.

L’attività di affitta camere professionale o imprenditoriale si rende obbligatoria nei seguenti casi: là dove si desideri affittare appartamenti di proprietà, che superano il limite di 6 camere in più di due appartamenti; là dove si desideri affittare camere in un immobile ove non si risieda anagraficamente.

L’attività imprenditoriale prevede l’apertura della partita IVA che deve avvenire entro 30 giorni dall’inizio dell’attività.  Parallelamente bisognerà effettuare le dovute comunicazioni alla camera di commercio e pagare i diritti annuali. Come nel caso delle attività non professionali, è necessario comunicare la SCIA presso lo sportello SUAP del comune. Anche in questa circostanza sarà necessario pagare diritti annuali e firmare una serie di autorizzazioni ed autocertificazioni comunali.

Il contributo INPS deve essere pagato in percentuale sul reddito prodotto. A seguito di tutto ciò bisognerà avviare le pratiche di classificazione della struttura e di monitoraggio e comunicazione degli ospiti alle autorità di pubblica sicurezza. E’ noto che la comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza è una prerogativa di tutte quelle strutture ricettive, all’interno delle quali, è previsto un affitto inferiore ai trenta giorni.

Si ricordi ancora che la fatturazione, nel caso degli affitta camere è assoggettata ad IVA con una aliquota del 10%. Ed ancora, che nel caso degli affitta camere imprenditoriali, i redditi sono soggetti a reddito d’impresa, si tratta di un regime fiscale molto vantaggioso, il cosiddetto regime forfettario.

Infine si voglia ricordare che Easylife House in qualità di società formata da professionisti tanto nell’intermediazione degli affitti brevi, quanto nella gestione di una struttura adibita ad affitta camere quale My Bad presso le colonne San Lorenzo a Milano, è oltre modo attenta alla burocrazia legata alla corretta gestione di questo genere di attività, ed alla continua evoluzione della legislazione relativa tanto all’uno quanto all’altro segmento di mercato.

Per contatti: www.easylife.house/contatti
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