04 July 2022

Affitti brevi e mercato immobiliare: quanto può essere d’aiuto la tecnologia e i percorsi digitali

Nel presente articolo si passi ad analizzare il rapporto tra affitti brevi e mercato immobiliare, con focus sull’influenza determinante che il digitale negli ultimi anni ha avuto su questo segmento di mercato.

Mercato immobiliare e digital marketing

E’ noto che allo stato attuale tra le agenzie immobiliari presenti in Italia solo il 16% abbia avviato un percorso digitale. L’informazione è pervenuta grazie ad un indagine avviata a Roma da Agente immobiliare digitale. Si tratta di un dato importante che apre a scenari particolari sul rapporto tra affitti brevi e mercato immobiliare, all’interno dei quali vi saranno con buona probabilità realtà che, in ambito immobiliare, sapranno cogliere delle opportunità ed altre che non saranno in grado di fare lo stesso.

E’ noto che le misure anti covid hanno accelerato di molto la digitalizzazione nel nostro paese, in particolar modo la pubblicità e la compravendita di un immobile nell’ambito della costruzione, della finanza, dell’intermediazione della gestione dello stesso. Eppure nonostante il covid abbia creato una situazione che potrebbe definirsi di necessità virtù, stando a quanto emerso da un recente convegno tenutosi a Roma, inerente alla digitalizzazione dell’immobiliare, su un campione di 200 agenti immobiliari solo 16 hanno dichiarato di aver intrapreso un reale percorso di digital marketing.

E’ emerso che nel 52% dei casi c’è una scarsa comprensione del tema e dei benefici offerti. Ci si chiede in che modo si possa colmare questo gup? Lo si può fare attraverso la formazione, la condivisione della pratica, l’integrazione e l’ottimizzazione degli strumenti digitali. In gioco c’è la competitività sul mercato immobiliare, chi sarà in grado di adattarsi ai tempi risulterà competitivo, chi non farà lo stesso verrà tagliato fuori inevitabilmente.

Sempre dal convegno è emerso quanto anche il cliente sia ad oggi in grado di percepire la differenza tra agenzie organizzate e quelle meno strutturate. E’ noto secondo le più accreditate previsioni del mercato immobiliare che nei prossimi due anni emergeranno due tipologie di agenzie: quelle legate a realtà medio grandi con l’hub orientato verso l’intera filiera; e quelle per le realtà di piccoli dimensioni ma con una forte identità.

Il mercato immobiliare moderno con prospettive di successo deve necessariamente essere aperto al cambiamento. Al giorno d’oggi bisogna considerare le nuove esigenze e la nuova domanda. E’ noto che ogni abitazione deve essere adatta allo smart working, alla didattica a distanza, allo streaming che vada a sostituire il cinema. Da qui la peculiarità della domanda che risulta orientata verso case più grandi ed in periferia, e la prima visita si preferisce farla quasi sempre, là dove è possibile, on line. E da qui anche la ricerca da parte dell’agente immobiliare di nuovi strumenti, che in realtà erano già presenti, ma vista la scarsa domanda, fino a questo momento poco utilizzati. Chiaramente si tratta di un ambito nel quale cresce anche la domanda formativa. Basti pensare che nell’ultimo anno si sono tenuti 287 webinar che hanno coinvolto circa 12 mila agenti immobiliari.

E’ previsto che nei prossimi cinque anni il mercato immobiliare cambierà totalmente, in che modo? Soprattutto attraverso l’introduzione del metaverso e la tokenizzazione. Dal momento che si tratta di priorità, che, per chi lavora in ambito immobiliare, non possono essere più rimandate. Il cambiamento previsto nel nuovo mercato immobiliare verte sulla capacità di mettere il cliente al centro dell’intero processo.

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I numeri del mercato immobiliare in Italia

Nel corso del convegno tenutosi a Roma, sono stati mesi a disposizione anche i numeri più importanti del mercato immobiliare in Italia. A tal proposito si ricordi che i costi per le costruzioni più le spese per affitti e servizi d’intermediazione arrivano a coprire circa il 30% del PIL nazionale, per un totale di 7,3 milioni di occupati. Risulta che il 60% del patrimonio complessivo delle famiglie italiane viene investito in attività immobiliari.

E’ bene ricordare, che sebbene la società italiana negli ultimi cinquanta anni sia radicalmente cambiata, il patrimonio immobiliare del paese è stato costruito principalmente negli anni 70. Fino al 2020 la domanda era incentrata principalmente sul trilocale. In tempi di pandemia invece si è assistito a un +33% dell’acquisto per sostituzione, mentre crollano gli affitti della prima abitazione (-29%) e a una lieve flessione dell'acquisto della prima casa (-1 per cento).

Per quanto riguarda i prezzi invece, dopo essersi arrestati nel 2019 sono tornati a crescere nel 2021 soprattutto in alcuni centri del Nord. E’ emerso che c’è stato, ed ancora continua ad esserci, un incremento delle compravendite, che in assenza della pandemia, probabilmente, mai si sarebbe venuto a verificare. Volendo cercare delle variabili che legittimino questo nuovo trend si consideri la volontà di cambiare la propria abitazione ritenendola inadeguata. Ancora è noto che molte famiglie abbiano privilegiato la periferia, in quanto in grado di fornire abitazioni più grandi, tecnologiche e che presentassero un giardino. Di contro c’è da dire che i giovani preferiscono i centri delle città, ed è proprio in questi luoghi che statisticamente c’è una maggiore concentrazione di giovani.

Come detto la tecnologia si è integrata, e in futuro continuerà a farlo, nel lavoro dell’agente immobiliare. Ma in che modo le agenzie immobiliari usano la tecnologia per massimizzare la rendita propria e dei propri clienti. Lo si fa in tanti modi, ma soprattutto con l’utilizzo dei big data. E’ noto che i big data permettono di fare stime statisticamente e matematicamente affidabili delle future spese relative ad una qualsivoglia abitazione. In particolar modo si ricordi che permettono di avere informazioni standard sull’immobile relative a: classe energetica, stima dei costi per gli interventi di ristrutturazione, addirittura a rendere edotto il cliente circa la qualità dell’aria, e la qualità della connessione internet. Si ricordi che l’obbiettivo finale della raccolta di tutte queste variabili è quello di permettere al cliente di operare delle decisioni e delle scelte relative all’acquisto o all’eventuale affitto, in modo consapevole.  

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