08 February 2024

Mercato immobiliare e sostenibilità: come rendere ecologico il proprio immobile

Cosa si prevede per il mercato immobiliare? Nel presente articolo si passi ad analizzare gli aspetti legati al mercato immobiliare del futuro, in particolare in relazione alla sostenibilità ambientale.

Mercato immobiliare e sostenibilità: la nuova frontiera

Il tema della sostenibilità ricopre grande importanza nell’ambito degli affitti brevi ed in generale di tutto lo sviluppo del mercato immobiliare. Coloro che possiedono case vacanza da destinare a locazioni brevi devono considerare l’impatto che la sostenibilità ha sul mercato immobiliare ed in particolar modo nell’ambito degli affitti brevi. Per la direzione che sta prendendo il mercato immobiliare ed in base a ciò che è previsto per l’immediato futuro in quest’ ultimo, la capacità di rendere o meno sostenibile un’abitazione avrà grandi ripercussioni sulla capacità di quest’ultima di riuscire a massimizzare il guadagno del proprietario.

In relazione a questo delicato tema nel presente articolo si passi ad analizzare nell’ordine:

  • I dettagli relativi alla comunicazione delle emissioni;
  • I dettagli relativi all’accordo di Parigi, riferiti alla sostenibilità delle abitazioni;
  • Il rapporto tra immobili, finanziamenti e concorrenza.

L’attuale sistema economico è responsabile di circa 55 gigatonnellate di carbonio emesse ogni anno nel Mondo, delle quali il 37% è generato dal settore immobiliare, il maggior produttore di gas serra a livello Mondiale. Negli ultimi anni ci sono stati accordi tra le super potenze a livello Mondiale per decarbonizzare l’ambiente, tali accordi prevedono una drastica e riduttiva diminuzione di emissioni in ambito immobiliare nonché un adattamento immediato di tale ambito ai parametri stabiliti. Per riuscire a raggiungere questo obbiettivo ci vuole un impegno di circa cinque mila dollari l’anno che equivale a circa metà delle dimensioni dell’attuale mercato immobiliare gestito.

In base a quanto detto si comprende che i responsabili del calo delle emissioni dovranno affrontare un’agguerrita concorrenza per riuscire a ricevere i finanziamenti necessari sia in ambito pubblico che privato. Una riduzione delle emissioni non sarà possibile laddove tanto le società immobiliari quanto i loro investitori, non saranno in grado di capire l’importanza di un nuovo paradigma di sostenibilità. Per realizzare tutto ciò bisogna fornire dati trasparenti, affidabili, di alta qualità. Per reperire tali dati i finanziatori fanno riferimento alla Taskforce on Climate-related Disclosures (TCFD). Vi sono paesi come Giappone, Regno Unito, Nuova Zelanda, che hanno reso obbligatorio il report periodico della TCFD. Ci si aspetta che anche tutti gli altri paesi facciano lo stesso.

Le emissioni che devono essere comunicate alla TCFD sono quelle relative alla Scope 1 e 2, ovvero relative al generale consumo che avviene all’interno degli edifici, e le emissioni Scope 3, ovvero le emissioni che emergono dalla costruzione dell’edificio. In base alla rendicontazione di questi tre report le aziende possono indirizzare le risorse affinchè vengano diminuite le emissioni, ma senza intaccare la qualità del risultato finale.

Sul fronte della sostenibilità, un ruolo cruciale lo giocano gli accordi di Parigi. Questi ultimi si focalizzano su due punti fondamentali: le emissioni derivanti dalla costruzione degli edifici e quelle che derivano dalla ristrutturazione degli stessi. A tal proposito si ricordi il dato secondo cui l’80% degli edifici che sarà presente nel 2050 è già stato costruito, ed in molti paesi occidentali come Francia ed Italia, la maggior parte del patrimonio edile ed immobiliare è già presente, ne consegue che in questi paesi solo il 15% delle emissioni deriva dalle costruzioni, mentre il rimanente deriva per intero dagli Scope 1 e 2.

Da tutto ciò consegue che la partita della sostenibilità futura, legata alla riduzione delle emissioni, si giocherà per la maggior parte sul fronte delle ristrutturazioni. Che attualmente rappresentano, quindi, la priorità assoluta. Per conseguire tale finalità gli stakeholder dovrebbero prendere in considerazione tre fasi.

Si consiglia di consultare per maggiori informazioni il nostro sito   www.easylife.house/contatti oppure di contattarci al numero +39 02 8995 4495, o se preferite scriveteci al seguente indirizzo info@easylife.house

Le tre fasi della sostenibilità futura

Nella prima fase si seguono i consumi di ogni inquilino ed edificio e si passa a classificare ogni singola prestazione per portafoglio. Si tratta di parametri funzionali a capire quali edifici vanno ristrutturati ed in che modo devono essere ristrutturati. Si ricordi che la raccolta dati, in questi casi, passa attraverso il consenso di: inquilini, gestori degli immobili e dei fornitori di servizi. Bisognerà intervenire sulle performance peggiori e più a rischio degli edifici, tenendo conto delle possibilità del portafoglio degli asset manager.

Gli Scope 1   e  2 di cui sopra, si possono raggiungere in tanti modi, ma di sicuro i più efficaci sono: la manutenzione delle attrezzature o ottimizzando la regolazione degli impianti di illuminazione, riscaldamento, ventilazione e condizionamento. Si tratta del cosiddetto approccio Net zero, ovvero raggiungere il massimo risultato con il minimo dispendio energetico ed economico, che tiene conto del costo complessivo delle azioni intraprese, sia attraverso l’uso di tecnologie innovative che attraverso semplici cambiamenti comportamentali. Il processo decisionale per ogni piano di azione degli asset deve tenere conto sempre dei costi complessivi come dell’impatto.

Una volta stabiliti i costi, le priorità, l’impatto generale, è necessario un supporto esterno, ovvero: richiedere preventivi, fare una gara d’appalto, capire a quale azienda affidare il lavoro o a quale partner sulla base dei costi complessivi. A questo punto i gestori patrimoniali possono stilare una tabella di marcia per decarbonizzare e per creare una strategia ESG di successo.

Quanto detto sin qui è possibile solo se si formano professionisti del settore qualificati come: ingegneri, project manager, appaltatori, imprese di costruzione e manutenzione, revisori, consulenti e così via. Gli asset manager sono la chiave di qualsiasi solida strategia di investimento net zero, e svolgono già un ruolo fondamentale in termini di conoscenza degli edifici e di relazioni con gli inquilini. Il successo di tutte le strategie sarà valutato in base all’impatto reale.

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