23 September 2025

Errori sulla sostenibilità degli affitti brevi: i più comuni e come evitarli

Greenwashing: quando le parole superano i fatti

Nel presente articolo mi accingo ad approfondire quali sono gli errori più comuni nell’ambito della sostenibilità applicata agli affitti brevi. Lo farò approfondendo nello specifico i seguenti punti:

  • Fare greenwashing (comunicare "verde" senza vere azioni).
  • Trascurare la comunicazione degli sforzi green sul sito o sui portali.
  • Non aggiornare le pratiche eco in base alle nuove normative.

Fare greenwashing significa letteralmente lavarsi di verde, si tratta di una pratica che molte aziende, comprese quelle che operano nel mercato degli affitti brevi, mettono in pratica per apparire più green e sostenibili. Il punto è che a nulla serve se non è accompagnata da azioni concrete in tal senso.

In buona sostanza la tendenza è quella di pubblicizzare attività green, ma nei fatti dietro le quinte si continuano ad incentivare azioni ad alto impatto ecologico. Un esempio è quello di aziende che continuano a produrre usando prodotti inquinanti e lesivi per l’ambiente, tuttavia pubblicizzano e lanciano prodotti eco usando packaging reciclato.

Chiaramente si tratta di una pratica lesiva per chi si occupa di affitti brevi dal momento che mina grandemente la fiducia dei clienti degli stessi, nonché la fiducia verso chi invece fa vera sostenibilità, non solo in apparenza ma anche concretamente nei fatti.

La scelta di realtà sostenibili avviene da parte di quel target che crede fortemente in tutte le pratiche di sostenibilità. Si tratta di un target molto affezionato ai suoi ideali e se si sente tradito risponderà non solo non tornando nella stessa location ma anche e soprattutto lasciando recensioni negative.

E’ una situazione nella quale, come abbiamo accennato prima , si crea sfiducia nel settore. Nel senso che gli ospiti degli affitti brevi facilmente potranno arrivare a pensare che la falsa sostenibilità è una tendenza comune di tutti coloro che gestiscono affitti brevi e non solo di qualcuno isolato dal contesto. E, come si è detto prima, chi lavora seriamente perde il vantaggio competitivo.

E’ noto che le maggiori piattaforme pubblicitarie di affitti brevi (Airbnb, Booking, ecc.), pubblicizzano in particolare le locazioni brevi green, ed anche che ci sono attualmente leggi che stanno entrando in vigore, per favorire le stesse. Ne consegue che fare greenwashing può portare delle sanzioni gravi nonché ad essere esclusi dal settore e dai programmi eco, con tutte le agevolazioni che ne derivano.

Chiaramente altra conseguenza negativa sono le occasioni mancate, dal momento che gli ospiti green degli affitti brevi di solito cercano trasparenza, ovvero raccolta differenziata, materiali reciclabili, e tutte quelle attività che rientrano nell’ambito semantico della sostenibilità. La dove non dovessero vedere tale trasparenza, gli Host perderebbero la possibilità di contattare questo segmento di mercato, perdendo ingenti possibilità di guadagno dalle locazioni brevi da loro gestite.

Si consiglia di consultare per maggiori informazioni il nostro sito   www.easylife.house/contatti oppure di contattarci al numero +39 02 8995 4495, o se preferite scriveteci al seguente indirizzo info@easylife.house

 

Sostenibilità invisibile e pratiche superate: due errori da evitare

Trascurare la comunicazione degli sforzi della comunicazione green sul sito e sui portali dedicati agli affitti brevi vanno considerati errori per diversi motivi, passo ad elencare i principali.

Il primo motivo risiede nel fatto che gli ospiti scelgono anche e soprattutto in base alla sostenibilità. Sono tanti ormai i visitatori che hanno a cuore la sostenibilità e che quindi vogliono ridurre l’impatto ambientale. Ne consegue che se non racconti gli sforzi che esegui in ambito ambientale, non sarai in grado di contattare questa specifica fascia di clienti.

Il secondo motivo risiede nel fatto che il valore del tuo impegno rimane invisibile. E puoi aver messo in atto tutte le azioni ecosolidali che potevi ma se non lo comunichi è come se non lo avessi fatto. E naturalmente i clienti non possono valorizzare ciò che non conoscono.

Il terzo motivo riguarda la differenziazione con la concorrenza. Le scelte eco permettono alle aziende di distinguersi dai competitor, e si tratta di un particolare non di poco conto considerando che nel mercato degli affitti brevi la concorrenza è molto alta.

Il quarto motivo riguarda l’equazione trasparenza uguale fiducia. Mostrare in modo chiaro ed onesto i tuoi progressi genera credibilità. La mancanza di trasparenza invece suscita mancanza d’interesse verso questa tematica, o peggio, il tentativo di nascondere pratiche non sostenibili e dannose per l’ambiente.

Come già accennato sopra sono molti i portali come Booking ed Airbnb che premiano le strategie ecosostenibili, in che modo? Con badge o posizionamenti migliori. Ne consegue che non comunicare i propri sforzi in tal senso fa sprecare opportunità di marketing particolarmente proficuo per la propria azienda.

Ogni volta che non si comunicano i propri sforzi green si spreca il proprio investimento. Per un’azienda che si occupa di affitti brevi la sostenibilità non deve essere solo fatta va anche comunicata nel modo migliore possibile.

Un altro errore da evitare, in questo caso molto importante, è il non aggiornare ed allineare la gestione eco degli affitti brevi con le nuove normative. Le conseguenze di questa inadempienza possono essere molto gravi: rischio di sanzioni e multe; esclusione da incentivi ed agevolazioni; perdita di competitività; danno di immagine; problemi con i portali di prenotazione.

Non aggiornarsi può significare quindi esporsi a rischi legali, reputazionali ed economici. Da quanto detto sin qui si comprende che in un mercato come quello degli affitti brevi in cui si avanza a grande velocità, rimanere indietro sul piano della sostenibilità equivale a perdere tanto terreno.

Per contatti: www.easylife.house/contatti
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