29 July 2025

Metriche Mail Marketing: quali analizzare e perché contano

Quali metriche sono davvero utili per misurare l'efficacia dell'email marketing? Scopri come interpretare KPI come tasso di apertura, CTR e conversioni per migliorare le tue campagne.

Elenco di metriche principali

Le mail marketing rappresentano un aspetto molto importante del marketing degli affitti brevi, come pure del marketing di tantissimi altri segmenti di mercato. Nel precedente articolo ho analizzato le diverse strategie per fare campagne mail efficaci, nel presente articolo, invece, voglio approfondire l’importanza del monitoraggio attraverso le metriche delle mail marketing. I punti che mi accingo ad approfondire sono i seguenti:

  • Elenco di metriche principali
  • Bullet causa ed effetto
  • Best practice

Per metriche principali si intende i KPI (Key Performance Indicators), sono gli indicatori chiave che ti permettono di misurare l’efficacia di una campagna email. Una efficace analisi delle KPI permette di capire cosa funziona e cosa migliorare per aumentare l’engagement, le conversioni e, in generale, il ritorno sull’investimento (ROI).

Esistono tante metriche principali, mi accingo ad analizzare le principali. Tasso di apertura detto anche open rate. Misura la percentuale di destinatari che ha aperto la mail; è importante dal momento che indica l'efficacia dell’oggetto e del nome del mittente; e la sua formula è: (Email aperte / Email consegnate) × 100.

CTR o Click Through Rate. Misura la percentuale di utenti che ha cliccato su un link nell’email; è importante perché riflette l’interesse verso il contenuto o l’offerta; la sua formula è: (Conversioni / Email totali inviate) × 100.

Bounce rate o tasso di rimbalzo. Misura la percentuale di mail non recapitate; esistono due tipi di bounce rate: Hard bounce ( indirizzi email non validi → rimuovere subito) e Soft bounce , problemi temporanei (casella piena, server down); la sua formula è: Email rimbalzate / Email inviate × 100

Tasso di disiscrizione (Unsubscribe Rate). Misura quanti utenti si disiscrivono dalla tua lista dopo una campagna; è importante in quanto segnala se il contenuto è percepito come poco rilevante o troppo frequente; la sua formula è: (Disiscritti / Email consegnate) × 100.

Infine abbiamo il Tasso di recapito (Delivery Rate). Misura la percentuale di email effettivamente arrivate nella casella dei destinatari; è importante in quanto aiuta a valutare la salute della tua lista e la reputazione del dominio. La sua formula è: (Email consegnate / Email inviate) × 100.

Si consiglia di consultare per maggiori informazioni il nostro sito   www.easylife.house/contatti oppure di contattarci al numero +39 02 8995 4495, o se preferite scriveteci al seguente indirizzo info@easylife.house

Errori comuni e strategie per ottimizzare le tue metriche email

Nell’ambito delle metriche delle mail marketing i bullet causa ed effetto sono funzionali a spiegare in modo chiaro e veloce il legame tra azioni, metriche e risultati. In modo ancora più concreto i bullet causa ed effetto servono a: identificare problemi in modo immediato (Tasso di apertura basso → oggetto dell’email poco interessante); collegare sintomi a cause specifiche (CTR basso → call to action poco visibile o testo poco coinvolgente); fornire insight rapidi e pratici (Permettono al lettore di riconoscere cosa sta andando storto nella sua campagna); facilitare l’analisi e l’ottimizzazione delle campagne (Ideali per chi ha bisogno di diagnosticare rapidamente problemi di performance); guidare il lettore verso le soluzioni (best practice), ogni "effetto" apre la strada a un consiglio pratico per migliorare.

Voglio fare qualche esempio di bullet causa ed effetto. Causa, alto tasso di disiscrizione, effetto  contenuti troppo promozionali o frequenza eccessiva di invio; causa CTR sotto la media, effetto link nascosti, testo poco convincente o layout non ottimizzato; causa bounce rate elevato, effetto lista contatti non aggiornata o domini email non validi.

In definitiva la funzione dei bullet causa ed effetto è quella di semplificare la comprensione delle dinamiche dietro i dati e rendere l’offerta più utile, scorrevole e orientata all’azione. Invece con best practice applicate all’ambito delle mail marketing si intende un insiemi di comportamenti, tecniche e strategie collaudate che aiutano a: migliorare le prestazioni delle campagne email, ottenere risultati coerenti (come più aperture, più clic, più conversioni), mantenere buone metriche nel tempo, evitare errori comuni che abbassano l'efficacia delle email.

Il best practice ha diverse funzioni, passo ad analizzarle una ad una. Ottimizza i KPI principali, migliorando metriche come: tasso di apertura, CTR, conversioni, bounce rate, disiscrizioni. Grantisce la qualità dell’invio, legata ad aspetti quali la segmentazione del pubblico, il rispetto della privacy (GDPR), la pulizia della lista contatti; offre contenuti più rilevanti aiutando a mantenere l’interesse del lettore e a ridurre disiscrizioni o segnalazioni di spam; infine aumenta l'affidabilità e la deliverability in quanto contribuisce a evitare filtri antispam e a raggiungere effettivamente la casella inbox dei destinatari.

Esempi di best practice funzionali alle metriche mail possono essere: segmentare la lista, pulire regolarmente la lista contatti, usare oggetti email chiari, brevi e interessanti, Inserire una CTA visibile e coerente con il messaggio, fare A/B test su oggetto, contenuto, orario, Inviare email al momento giusto (es. martedì o giovedì mattina), controllare le metriche dopo ogni invio.

Il best practice non è una scienza che si fonda su dogmi e regole rigide, più che altro si tratta di linea guida da seguire basandosi sull’esperienza e l’osservazione dei dati. L’obbiettivo del best practice è quello di aiutare a leggere correttamente le metriche e a fare scelte più strategiche per le future campagne email.

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