18 September 2025

Marketing affitti brevi: strategie vincenti ed errori da evitare

Vuoi migliorare il tuo marketing affitti brevi? Scopri strategie efficaci ed errori da evitare per aumentare prenotazioni e guadagni.

Il rischio di affidarsi solo all’intuito e non ai numeri

Nel presente articolo continuo ad approfondire aspetti legati al marketing degli affitti brevi, soffermandomi in particolar modo sugli errori da evitare e su quali siano le migliori azioni da implementare in questo ramo, il tutto approfondendo nello specifico i seguenti punti:

  • Ignorare i dati e basarsi solo su intuizioni
  • Usare troppi strumenti non integrati tra loro
  • Non impostare obiettivi chiari nelle campagne digitali

Ignorare i dati e basarsi solo sulle intuizioni è uno degli errori più comuni e più gravi per chi si occupa di affitti brevi. Tale errore può portare una serie di conseguenze negative. La prima è il pricing poco competitivo. Senza dati (occupazione media, stagionalità, tariffe competitor) rischi di fissare prezzi troppo alti, bassa occupazione, oppure troppo bassi, margini ridotti.

Altra conseguenza funesta è la scarsa visibilità on line. Le piattaforme principali negli affitti brevi come Airbnb e booking premiano chi studia le metriche ed ottimizza di conseguenza. Ne consegue che basarsi solo sull’intuito significa inevitabilmente perdere posizioni nel ranking.

Terzo aspetto negativo riguarda la comunicazione inefficace. Tanto più riesci a migliorare l’annuncio quanto più possiedi dati sugli ospiti, dati relativi al cosa cercano, quali servizi apprezzano di più, quali foto attirano. Senza tali dati puoi pubblicare solo ciò che pensi possa funzionare ma che non corrisponde alla realtà delle esigenze degli ospiti.

Ultimo ma non ultimo elemento negativo riguarda le decisioni miopi. I dati permettono scelte misurabili, verificabili. L’intuito è uno strumento importante ma solo se messo a disposizione dei dati, diversamente può solo trasformarsi in un’illusione.

In conclusione nel marketing degli affitti brevi ignorare i dati significa muoversi sostanzialmente al buio, nell’oscurità. Tutto ciò ha un impatto negativo sul fatturato, sull’occupazione e chiaramente anche sulla reputazione. L’intuizione va bene, non è da escludere, ma solo là dove le idee che porta possano essere convalidate da dati empirici.

Si consiglia di consultare per maggiori informazioni il nostro sito   www.easylife.house/contatti oppure di contattarci al numero +39 02 8995 4495, o se preferite scriveteci al seguente indirizzo info@easylife.house

Errore doppio: troppi strumenti non integrati e campagne senza obiettivi chiari

Che tipo di conseguenze negative in termini di marketing comporta l’uso di troppi strumenti non integrati? Ne sono tante, passo in rassegna le principali: perdita di tempo ed inefficienza, rischio di errori ed incongruenze, difficoltà di analisi, costi maggiori, esperienza ospite peggiorata.

La perdita di tempo e l’inefficienza dipende dal dover passare da una piattaforma all’altra per gestire prenotazioni, prezzi, messaggi, analisi… Questo porta a più ore spese in operazioni manuali che potrebbero essere automatizzate.

Se i sistemi non “parlano” tra loro (es. calendario di Airbnb, Booking e sito personale), aumentano i rischi di overbooking, doppie prenotazioni o prezzi incoerenti, ciò determina il rischio di errori e le incongruenze.

Le difficoltà di analisi sono dovute alla frammentarietà dei dati: un po’ sulle OTA, un po’ sul channel manager, un po’ sulle campagne social. Senza una visione unificata, è impossibile capire quali azioni di marketing portano davvero risultati.

Chiaramente più strumenti si hanno, più risultano gli abbonamenti da pagare. Un investimento che non genera alcun ritorno là dove gli strumenti non siano integrati tra loro.  Tutto ciò crea ritardi nelle risposte, informazioni incoerenti o errori nella gestione delle prenotazioni che influiscono negativamente sulle recensioni e sulla reputazione dell’host.

In conclusione usare troppi strumenti non integrati nel marketing degli affitti brevi significa avere meno controllo, più complicazioni e un rischio concreto di perdere opportunità (prenotazioni e guadagni).

Nel marketing degli affitti brevi tante conseguenze negative sono generate anche dall’incapacità di impostare obbiettivi chiari nelle campagne a pagamento. Tra queste approfondisco ora i principali.

Primo tra tutte il budget sprecato. Senza un obiettivo preciso (es. più prenotazioni, più contatti, più visibilità), le campagne vengono ottimizzate in modo generico: il risultato è spendere soldi senza sapere se portano ritorni concreti.

Ancora, metriche poco utili. Se non hai obiettivi, finisci per valutare KPI superficiali (like, clic, visualizzazioni) che non sempre portano a prenotazioni reali. È la classica “vanity metrics trap”.

Una campagna senza obiettivi chiari tende a parlare “a tutti”, ma se non sai se vuoi attirare turisti business, famiglie o viaggiatori internazionali, rischi di comunicare in modo confuso e inefficace. Creando così messaggi poco chiari.

Difficoltà di ottimizzazione. Tutti gli strumenti pubblicitari on line sono funzionali agli obbiettivi scelti. Senza, non riescono a ottimizzare correttamente la campagna, il costo per conversione sale e la resa cala.

Senza un obbiettivo chiaro non è possibile connettere i diversi ambiti del marketing (pricing, posizionamento, reputazione). È come “sparare nel mucchio” sperando di colpire qualcosa. Situazione che si viene a creare al cospetto di una mancata direzione strategica.

In buona sostanza non avere obbiettivi chiari nel marketing degli affitti brevi significa: bruciare budget, non sapere cosa misurare e perdere opportunità di attrarre gli ospiti giusti.

Per contatti: www.easylife.house/contatti
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